Il menu settimanale: perché ci piace

Di recente mi sono resa conto che sto facendo un gran casino con il cibo.
Non sono una super cuoca (a me piace cucinare solo i dolci, quel profumino di torta appena sfornata mi da una soddisfazione…) ma dopo 10 anni fuori casa, sono passata dalla pasta con pomodoro crudo e freddo a fette (!) della studentessa fuori sede, a un filetto di maiale all’aceto balsamico della casalinga disperata.
Niente di esaltante.
Insomma che alla fine mangiamo sempre le stesse cose, a rotazione, facili e veloci. Ci poteva anche stare finché a tavola eravamo in due adulti, entrambi lavoratori 12 ore al giorno.
Ora che un lavoro non ce l’ho, che i bambini sono due e da nutrire in modo decente, che mi sono stufata di sprecare cibo, mi sono data da fare, da brava rezdora e ho cercato in rete.

Svolta: il menù settimanale.
Lo so, starete pensando una delle seguenti cose:
È una palla prepararlo
Non lo seguirò mai, data la mia naturale incoerenza
È roba da collegio
Sul serio esiste qualcuno che ha un menu settimanale e lo segue?!

Mettete da parte i pregiudizi, io pensavo anche di peggio.
Considerate un attimo questi aspetti:

1. Niente più ansia da “e mo’ la cena di stasera?”
“Noooo la mozzarella è scaduta e mi serviva!”
“Ecco, mio figlio vuole il prosciutto cotto e in casa non c’e!”
Provate a ritagliarvi 10 minuti, magari con il marito presente e collaborativo, magari la domenica mattina o quando i bimbi fanno il pisolino pomeridiano e buttate giù idee.
Se avete un’agenda per i vostri impegni, tenendola vicino, avrete già una visuale completa dei momenti in cui proprio non avrete tempo di cucinare e potete inserire lì i piatti più semplici e veloci.
Bastano 10 minuti e non ci pensate più per 7 giorni. A me sembra una figata!

2. La spesa mirata fa risparmiare.
Finiti gli sprechi da cibo in eccesso, avanzi che si trascinano per giorni, verdura e frutta marcia che non sapevi nemmeno più di avere in fondo al cassetto del frigo.
Si compra quello che si mangia. Facile.
Ho calcolato che così facendo, risparmio almeno 50-60 € al mese. Semplicemente non ci avevo pensato e fatto caso.

3. Dieta più sana e variegata.
Ho sotto controllo quello che mangiamo, riesco a bilanciare meglio i pasti e ad essere meno ripetitiva.
Mi ha fatto anche venire voglia di cercare qualche ricetta nuova, ogni tanto.

4. Stop ai capricci.
I Piselli sono ancora piccoli per questo aspetto ma penso a scene di vita quotidiana altrui che ho vissuto.
Molti bimbi prendono il cibo come fattore snervante della pazienza genitoriale nonché come pretesto di capricci, litigi, compromessi continui.
Penso che, rendendoli partecipi della scelta del menu settimanale, si evitino parzialmente tante di queste scene dell’ultimo minuto tipo “questo non lo voglio assolutamente”. Responsabilizzare, rendere collaborativi, far sentire che la tua opinione conta all’interno della famiglia, penso sia un regalo bellissimo per il piccolo di casa.

La regola d’oro per non impazzire e abbandonare immediatamente il menu secondo me è questa:
come tutti i programmi che ci sforziamo di fare, se salta non è un dramma.
Un’amica mi invita per una pizza e io dovevo cucinare il pollo già comprato?
Evviva, lo congelo e ciao a tutti.
Mi sono dimenticata di comprare l’insalata?
Pazienza, aprirò i fagioli in scatola.
Un po’ di elasticità fa bene ad affrontare qualsiasi cosa della vita e in fondo…è solo un menu settimanale, non una tavola dei comandamenti! 😉

Io utilizzo il menu settimanale che ho trovato qui
dove troverete altri consigli per organizzare un menu.

Io adoro anche queste due soluzioni:

Una bacheca, per chi ha spazio

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Un po’ di inglese, per chi ne ha voglia

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Provare per credere!

9 pensieri su “Il menu settimanale: perché ci piace

  1. Marty ha detto:

    io ci ho provato e per un po’ è durato.. come tutte le cose, dopo un po’ mollo :/ bella l’idea della baceca, davanti il nemì, e dietro gli ingredienti, così poi fai la spesa solo con uel che serve!

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  2. badialima ha detto:

    I menù sono stati una favolosa abitudine che ho preso quando ci siamo trovati a dover *veramente* far quadrare i conti e quando l’opzione “ok, chiamiamo la pizza” non è assolutamente stata più contemplabile… Purtroppo con la nascita di Gaia ho un po’ perso il giro, ma mi riprometto di tornare a farlo perché il risparmio (anche di tempo e di energie mentali “guardo il frigo alla ricerca di un’ispirazione) è troppo vantaggioso!

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  3. mammagirovaga ha detto:

    Anch’io ero piena di pregiudizi, ma quando ho capito che per riuscire a fare tutto dopo l’arrivo di Balù la parola chiave era “organizzazione” i menù settimanali sono arrivati in casa nostra e… ci sono ancora! Daddy B li ha sposati in toto e devo dire che non avere più l’ansia da “e mo’ la cena?” per me non ha prezzo 🙂

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